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Pancake Day. Ricetta americana

Oggi è lo Shrove Tuesday, il martedì grasso. In Italia state probabilmente facendo colazioni a base di frittelle o bomboloni alla crema, qui in Irlanda invece è il Pancake Day.

Dopo che per settimane ho parlato solo di astronauti e di liste di cose da fare, vi meritate una ricetta. So che le aspettate, ma non amo pubblicare ricette. Non perché tema di condividerle, ma perché ho la fortuna di avere degli ottimi libri. Le ripeto fedelmente senza fare quasi mai modifiche. Per questo non le pubblico: le amo ma non mi appartengono. Se una ricetta non funziona non perdo tempo a modificarla: ne cerco un’altra. Volete sapere quali sono i libri? Li ho citati qui, se vi interessa approfondire fatemelo sapere e ve ne parlerò molto volentieri!

Qualche eccezione c’è. La ricetta di pancake che più amo in assoluto arriva dal mio primo viaggio negli States, nel 2007. Prima di toccare il suolo statunitense non li avevo mai assaggiati e in effetti non li avevo mai visti se non nei fumetti di Topolino. Sì, le “frittelle” che prepara Paperino sono in effetti pancakes. Ora tutti conosciamo questa tipica colazione americana e le ricette sono ovunque, ogni food blogger ha la sua. Integrale, con frutta, senza latte, vegana. Io vi regalo la mia, golosa, assolutamente non dietetica, innaffiata di sciroppo d’acero. In cup, perché così la uso. Le cup non sono un’unità di misura precisa e generalmente traduco le ricette. Non ho mai tradotto questa probabilmente perché la amo così com’è. Posso alzarmi la domenica mattina e prima ancora di aver bevuto il caffè mescolare gli ingredienti in una ciotola velocemente, senza bilancia. Utilizzate però delle dei misurini per cup e cucchiai, non la prima tazza che vi capita in mano. Mescolateli a mano. Niente planetaria.

1 cup e 1/4 di farina O

1 cup di latte

2 cucchiai di zucchero semolato

1 cucchiaio di olio di semi (vi consiglio di usare quello di girasole)

1 uovo leggermente sbattuto

2 cucchiaini di baking powder (potete sostituirlo con un cucchiaino di lievito chimico e uno di bicarbonato di sodio)

Mischiate gli ingredienti secchi (farina, zucchero e baking powder) in una ciotola. In una seconda ciotola mescolate gli ingredienti umidi (latte, olio, uovo) e uniteli poi al composto secco, mescolando con una frusta solo il minimo necessario. La mia ricetta è in inglese e consiglia di mantenere l’impasto “leggermente grumoso” (spariranno, posso garantire). Mettete ora a scaldare una padella, unta con pochissimo olio o burro. Probabilmente il primo pancake non verrà perfetto, quantomeno a casa mia il primo è sempre il peggiore. Quando la padella è calda ma non rovente potete versarci un mestolo di impasto. Il vostro pancake formerà delle bolle e diventerà dorato: giratelo e lasciate dorare anche dall’altro lato. A meno che non abbiate una piastra, vi consiglio di cuocere un pancake alla volta. Chi li cucina spesso rimane senza pancake, perché nel frattempo a tavola c’è chi li divora man mano che sono pronti: è la dura legge del pancake. Ne verrano circa una decina, quindi se vivete soli invitate qualcuno a colazione. Sù dai, è quasi San Valentino!

Per mangiarli vi consiglio una noce di burro leggermente salato. Io amo innaffiarli di sciroppo d’acero, che senza troppe pretese trovate in quasi tutti i supermercati. Buon appetito!

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