Batti il tacco tre volte, Dorothy, si torna a casa
Due mesi fa ho letto questo post su Medium, scritto da una blogger che ho avuto la fortuna di conoscere qui a Dublino, Veruska. Una frase aveva colpito il segno, una frase che mi tengo dentro da due mesi. Ho aspettato prima di dirlo a tutti, ho aspettato prima di scriverlo qui. “Non si è eroi quando si parte, non si è eroi se si resta, non lo si è se non si torna più o se si torna subito indietro. Si fanno semplicemente scelte.” La mia scelta due mesi fa era già fatta. La mia scelta è di rientrare in Italia, dove c’è una cucina lilla che mi aspetta, anche se una casa non ce l’ho. In Italia, dove voglio aprire un cupcake shop.
Negli ultimi tre anni ho traslocato tre volte. Ho cambiato città, casa, scuole, mobili materassi e cuscini. Io che mi portavo il cuscino in vacanza in campeggio, io che dormo male e mi sveglio di pessimo umore se il materasso non è più che comodo. Ho salutato, impacchettato e tutto, spacchettato tutto e ricominciato. Mia mamma scherzando dice che le sembro Vianne, la protagonista di Chocolat, sempre inquieta e pronta a partire indossando il mantello rosso.
Non sono stata bene a Dublino, ma non è colpa dell’Irlanda. Non è per il clima, non è per le case, non è per la lingua. È qualcosa che ho dentro, un sogno, un desiderio, un progetto che voglio realizzare in Italia e non qui. Ci sono alcune cose che lascerò qui e almeno tre che porterò con me.
La pioggia
Ho sempre odiato bagnarmi sotto la pioggia. Probabilmente lo odio ancora, ma non ho più paura di bagnarmi. Ho imparato ad indossare un cappuccio, scarpe con una buona suola, una giacca che non si impregni. Ho imparato ad uscire di casa anche quando è brutto, sia perché altrimenti non sarei mai uscita, sia perché non avevo alternative, sia perché il tempo in Irlanda è estremamente variabile. Quattro stagioni in un giorno, dicono, ed è vero.
Il cielo
Ho impiegato mesi ad ammetterlo ma il cielo in Irlanda è molto bello. Le nuvole corrono veloci, in mezzora si può passare dal cielo azzurro alle nuvole grigie alla pioggia al cielo azzurro. Certi giorni è frustrante, altri è piacevole. Quando ti svegli con la pioggia sai che nel pomeriggio potrebbe uscire il sole. Se non piove è una bella giornata anche se il cielo è grigio. A volte è solo una questione di prospettiva: il cielo azzurro è avanti a te, non vedi i nuvoloni che stanno dietro e sembra tutto bellissimo, finché non ti giri.
La libertà
La libertà di cantare la canzone che stai ascoltando con le cuffie, anche se sei per strada in mezzo alla gente. La libertà di vestirti come ti pare, sopratutto se sei un bambino: vuoi andare a fare una passeggiata vestita da Elsa o indossare il costume da Buzz Lightyear alla festa di Natale? Perché no? Ho portato Figlio Nano alla festa scolastica del fratello con gli stivali di gomma anche se c’era il sole: li voleva indossare ed era felice. Un anno fa l’avrei costretto ad indossare le scarpe che io avevo scelto. Ma in fondo, perché no?
“Ora so che se deciderò ancora di andare in cerca della felicità, non dovrò cercarla oltre i confini del mio giardino… perché se non la trovo là… non la troverò mai da nessun’altra parte.” Batti il tacco tre volte, Dorothy, si torna a casa.
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New York
Bellissimo il tuo blog Lisa! In bocca al lupo per il tuo progetto. Chissa’, forse un giorno riusciro’ a venire a mangiarmi un cupcake nel tuo negozio!!!
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Eveline
Avevo letto home invece di nome…Che testa!
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elita
In bocca al lupo per il tuo progetto futuro! Se sei a Vicenza o dintorni entrerò più che volentieri nel tuo negozio? di dolci meraviglie!
Però il caffè dev’essere espresso italiano!
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mammaalcubo
Forza Lisa! Buon rientro 🙂