
Colorare la pasta di zucchero
I colori sono uno dei motivi per cui amo tanto i cupcakes. I colori dei pirottini di carta e degli zuccherini, i colori della pasta di zucchero e delle decorazioni. Devo probabilmente ringraziare una antipatica professoressa di educazione all’immagine (o in qualunque altro modo si chiamasse la materia che insegnava) perché alle medie, oltre alla prospettiva, ho imparato con poche nozioni a mescolare le tempere e ricreare i colori esattamente come li volevo.
Le sue lezioni, insieme a quelle sui colori primari, secondari e complementari della scuola elementare, mi hanno permesso di sviluppare una specie di intuito per i colori. Colorare la pasta di zucchero è molto simile a colorare con le tempere: si usano dei colori in gel, o in pasta, che a volte stanno in tubetti, o in barattolini. Proprio come con le tempere potete comprare le confezioni con tutti i colori esistenti e anche di più, andare di volta in volta alla ricerca del colore esatto che vi serve, che esatto non sarà mai, oppure cominciare con cinque: i tre colori primari, il bianco e il nero.
Quali sono i colori primari?
I colori primari sono tre. Probabilmente li conoscete, ma vi ho promesso dei post in cui parlare un po’ di tecnica, quindi eccomi qua. Senza formalizzarci sulle sfumature esatte, i colori primari sono il giallo, il rosso, il blu.
Tutti e tre insieme tendono al marrone, ma a due a due formano i colori secondari (il colore che resta escluso si dice complementare al risultato dei due, ma questa è pura teoria). Cominciate a colorare la pasta di zucchero sempre con il colore già chiaro e aggiungete una piccola quantità del colore già scuro, altrimenti vi ritroverete a doverne aggiungere troppa per tentare di schiarirlo. Se vi dovesse succedere, vi conviene cominciare di nuovo da capo.
Anche i colori secondari sono tre: arancione, verde e viola.
Arancione
Se volete ottenere dell’arancione, dovete mescolare giallo e rosso. Potete partire da una pasta di zucchero gialla e aggiungere del colorante rosso, o aggiungere alla pasta gialla una pasta di zucchero rossa, o colorare la pasta di zucchero bianca mettendo del colorante sia giallo che rosso. Attenzione alle quantità, all’inizio state sempre scarsi. Potete usare queste tecniche anche per modificare un arancione che non vi piace: aggiungete rosso o giallo a seconda di come lo vorreste, più scuro o più chiaro.
Verde
Per ottenere un verde, dovete mescolare giallo e blu. Valgono le stesse regole di sopra. Un piccolo segreto (segreto di Pulcinella) è che per ottenere un giallo acido basta poco, pochissimo verde. Per alcuni toni di verde vi servirà una punta di rosso, per virare verso il marrone, ma non vorrei complicarvi le cose, parliamo di sfumature che vanno oltre il senso di questo post.
Viola
Il viola è un colore scuro e in quanto tale è difficile da ottenere con la pasta di zucchero. Per esclusione però, come potete immaginare è il risultato di rosso e blu. I colori scuri sono più difficili perché la pasta di zucchero, come sapete, è bianca. Colorare la pasta di zucchero bianca e ottenere un colore scuro è un’impresa: serve tanto, tantissimo colorante e la pasta tende a diventare appiccicosa, oltre a lasciare traccia sulle dita e sulle labbra. Per questo preferisco non colorare la pasta di zucchero ma acquistare quella già colorata quando lavoro con rosso, nero, blu notte, marrone e viola. I coloranti arancione, verde e viola che trovate in commercio sono molto più brillanti di quelli che si riescono ad ottenere mescolando tra loro due paste colorate. Ed esistono molte sfumature che è difficile riprodurre esattamente senza una tabella, pensate per esempio a quanti verdi potete comprare. Perché quindi vi ho raccontato tutta questa teoria? Perché se state lavorando ad una decorazione mescolare i colori che già state usando può aiutarvi ad ottenere delle tinte con una scala cromatica uniforme. E può aiutarvi anche a non rimanere alla fine del lavoro con troppi pezzi di pasta di zucchero colorata che se non userete a breve finirà per seccarsi e andrà buttata. Ho realizzato proprio così le matite per la torta della foto: sono partita da pochi colori e li ho mescolati e rimescolati ottenendo tutte le sfumature di cui avevo bisogno. Practise makes perfect, come sempre. Quando avevo diciotto vent’anni un pittore è venuto a ridipingere una porzione del muro del garage. La casa aveva un colore giallo arancio molto bello, che ha tentato a lungo di riprodurre esattamente uguale. Dopo un po’ si è preso una pausa, è andato a prendere un caffè al bar. Ha guardato la casa da un po’ più lontano ed è tornato soddisfatto dicendo “Serve un po’ di verde!”. Probabilmente basterebbe seguire le tabelle che dicono una goccia di questo, tre gocce di quello, ma per me i colori restano una magia che in qualche modo ho nelle dita. E quando vado a musei anche negli occhi e nel cuore. Cos’era successo al garage? Secondo voi? Neo patentata, ho sbagliato le misure di una manovra con la Volvo di mio papà. Le portiere possono accartocciarsi in modo orribile, lo sapevate?
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